Diventare Giardino

La nascita di un Giardino Planetario nel quartiere ZEN di Palermo rappresenta una sfida su piani differenti e a diverse scale, che tocca la natura della città e la visione umana della natura nella città. Sulla base di una serie di workshop consecutivi, svolti prima e durante Manifesta 12, è nato un giardino e parallelamente una comunità di giardinieri, appassionata nella trasformazione di un luogo abbandonato, libero, fuori dalla gestione istituzionale. L’esperienza di questo lavoro collettivo per la costruzione del bene comune rivela tanto la capacità operativa e l’efficacia dei gruppi spontanei, quanto le difficoltà nel trovare una sinergia con le istituzioni. Il progetto mira, attraverso il coinvolgimento costante dei cittadini locali, ad assumere la cura di un luogo, a trovare soluzioni resilienti e durature per un impatto a lungo termine, a creare condizioni di fertilità del suolo nel clima mutevole del Mediterraneo, per ospitare la biodiversità e per rivelare la capacità naturale delle piante di ispirare soluzioni per l’habitat contemporaneo. A Palermo, Manifesta ha fatto una scelta curatoriale chiara invitando gli artisti a mettere in evidenza o a installare opere in luoghi insoliti, spesso abbandonati o trascurati, e riscoprendo così in questi luoghi un potenziale di accoglienza e di vitalità urbana. Osservando lo stato di fatto – urbanizzazioni primarie incomplete, servizi non realizzati, abitazioni non assegnate e occupate abusivamente – fra i diversi vuoti urbani ne è stato individuato uno che avrebbe dovuto ospitare i servizi di quartiere. Il sito prescelto era un rettangolo di 17 x 80 metri costituito da un substrato sterile di sfabricidi e rifiuti accumulati nel tempo. La riconquista di questo spazio è stata condotta per fasi in un processo di partecipazione in cui la costruzione ha sempre avuto un valore educativo ed ogni azione era compiuta in sé. Il cantiere del giardino era l’opera ed era abitabile sin dall’inizio.